Approfitto della pausa estiva per tornare a scrivere e dedicarmi un po’ ad Hugo e alla sua strana sintassi, a cui per inciso non mi sono ancora abituata, complice forse il fatto che nella mia testa e sul mio schermo nell’ultimo periodo si è switchato principalmente tra il C/C++, PHP e React. Mi mancava avere del tempo libero, potermi sedere davanti al computer e dire “Ok, oggi impariamo un nuovo linguaggio/una nuova tecnologia”. Più o meno su qualunque cosa nuova la mia curva di apprendimento è terribile, estremamente ripida, eppure Hugo sembra davvero intuitivo.

Già da un po’ iniziavo a sentire il peso dell’infrastruttura ventennale di Wordpress ma non avevo voglia di buttarmi su un nuovo CMS, nonostante ne abbia trovati di interessanti. Hugo è davvero un buon compromesso da questo punto di vista. Ho scelto un tema che mi ispirava e fatto qualche lieve modifica per adattarlo meglio ai miei gusti ed ecco pronta la base del sito. Potrei integrare un po’ Tailwind in futuro, magari scrivere un mio tema da zero ma per il momento mi va bene così. Questo è quindi l’inizio di una profonda storia d’amore tra me e il framework del castoro azzurro? Difficile a dirsi con certezza ma le premesse sembrano esserci.

Non prevedo di scrivere con frequenza e non penso di riuscire ad essere monotematica quindi una volta capito che tipo di contenuto portare sul blog dovrei definire degli archetypes quanto più adatti possibile. Avevo anche considerato l’idea di scrivere in inglese ma mi rendo conto che se il mie inglese tecnico prospera rigoroso quello colloquiale è sul punto di infilare le dita in una presa per porre fine alla propria esistenza. Potrei seguire Sherlock per ore senza battere ciglio ma la parte del mio cervello che produce frasi di senso compiuto sembra essere scollegata da tutto il resto. Credo dipenda dal fatto che non sono abituata a parlarlo e che le mi interazioni su Reddit prevedano al massimo lo scrivere frasi di 5 righe sui miei achievement di Darkest Dungeon, a cui per altro posso finalmente tornare a giocare dopo secoli.

Devo preparare due (forse tre) esami di laboratorio per settembre e più scrivo in C più mi rendo conto di quanto Javascript mi abbia viziata con le sue astrazioni, il suo essere estremamente espressivo e la totale assenza di tipi. A volte penso che dovrei seriamente passare a Typescript così da non perdere dimestichezza con i linguaggi tipati ma per quello la mia curva di apprendimento ha al momento una pendenza di 90°, che è pure peggiore del solito. Mi dedicherò a partire da metà agosto agli esami ma per il momento le mie priorità sono scribacchiare, mettere sotto sopra Hugo per capire come funziona e giocare a Minecraft.

Proprio ieri abbiamo iniziato la costruzione di una metro nel Nether per poterci spostare più velocemente tra parti opposte dell’overworld. Ho scoperto con non poca sorpresa che ad ogni blocco nel Nether corrispondo circa 8 blocco di overworld. Premiare me stessa per gli esami andate bene con qualche ora di picconate in un pixeloso posto infernale magari può non sembrare il massimo ma giuro che è una delle cose che più mi rilassa.

Nonostante i voti non siano stati particolarmente alti a causa del ristretto tempo dedicato allo studio e dei vari impegni lavorativi le materie di questo semestre mi hanno appassionata molto. Uno dei professori di cui ho una certa stima si è dispiaciuto di non avermi potuto dare il massimo, facendo delle considerazioni su quanto i miei interventi a lezione nel corso dell’anno siano stati brillanti e sul mio potenziale e, per quanto mi riguarda, questo vale più di qualunque voto alto. Spero che le materie del prossimo semestre siano altrettanto stimolanti e di poter avere più tempo da dedicarvi.